mercoledì 21 ottobre 2009

Roma 5 dicembre, partecipa al "No Berlusconi Day"

Il comitato “No Berlusconi Day”, nato su Facebook per iniziativa di un gruppo di blogger democratici, indice per il prossimo 5 dicembre, a Roma, una manifestazione nazionale per chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

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ILTESTO DELL’APPELLO
A noi non interessa cosa accade se si dimette Berlusconi e riteniamo che il finto “Fair Play” di alcuni settori dell’opposizione, costituisca un atto di omissione di soccorso alla nostra democrazia del quale risponderanno, eventualmente, davanti agli elettori. Quello che sappiamo è che Berlusconi costituisce una gravissima anomalia nel quadro delle democrazie occidentali -come ribadito in questi giorni dalla stampa estera, che definisce la nostra “una dittatura”- e che lì non dovrebbe starci, anzi lì non sarebbe nemmeno dovuto arrivarci: cosa che peraltro sa benissimo anche lui e infatti forza leggi e Costituzione come nel caso dell’ex Lodo Alfano e si appresta a compiere una ulteriore stretta autoritaria come dimostrano i suoi ultimi proclami di Benevento.

Non possiamo più rimanere inerti di fronte alle iniziative di un uomo che tiene il Paese in ostaggio da oltre15 anni e la cui concezione proprietaria dello Stato lo rende ostile verso ogni forma di libera espressione come testimoniano gli attacchi selvaggi alla stampa libera, alla satira, alla Rete degli ultimi mesi. Non possiamo più rimanere inerti di fronte alla spregiudicatezza di un uomo su cui gravano le pesanti ombre di un recente passato legato alla ferocia mafiosa, dei suoi rapporti con mafiosi del calibro di Vittorio Mangano o di condannati per concorso esterno in associazione mafiosa come Marcello Dell’Utri.

Deve dimettersi e difendersi, come ogni cittadino, davanti ai Tribunali della Repubblica per le accuse che gli vengono rivolte.

Per aderire alla manifestazione, comunicare o proporre iniziative locali e nazionali di sostegno o contattare il comitato potete scrivere all’indirizzo e-mail: noberlusconiday@hotmail.it

sabato 5 settembre 2009

Vergogna Italia esprime la sua solidarietà a Roy Paci per i fatti accaduti a Messina.

Le Federazioni Provinciali del Partito della Rifondazione Comunista e del Partito dei Comunisti Italiani esprimono solidarieta' a Roy Paci per aver dato voce dal palco ad un attivista No Ponte di Messina.

Definiscono estremista la posizione del commissario della fiera Fabio D’Amore, che, alla fine del concerto di chiusura della 70esima Fiera Campionaria di quest’anno, ha fatto pressione affinche' l’artista, all’uscita insieme al suo gruppo, fosse accompagnato dai carabinieri in tenuta anti sommossa e dai vigilantes dell’ente. Questo atteggiamento è scaturito dallo spazio concesso, in questo movimentato e partecipato concerto, al pacifista messinese Renato Accorinti per dare la sua testimonianza di combattente per i diritti civili. Il suo discorso appassionato e sentito era anche un invito alla gente a fare politica in prima persona, a non delegare nessuno, a riflettere sulla bellezza della città dello stretto, più volte violentata da una classe politica che spesse volte si è trasformata in un comitato affaristico.

Un intervento, per nulla offensivo, non previsto nella scaletta del concerto, che ha fatto andare su tutte le furie il commissario della fiera. Le uniche notizie, che ci pervengono dai giornali locali, riportano solamente la versione sul commissario D’Amore, e cioè, che, oltre al blitz dei carabinieri nel camerino dell’artista, ha apostrofato l’attivista in malo modo e ha dato mandato ai propri legali per rescindere il contratto con l’artista, perché ...si è danneggiata l’immagine della Fiera. Ha accusato Paci di avere utilizzato lo spazio concesso per qualcosa che non era stato richiesto, ‘politicizzando’ uno spettacolo musicale. Da qui l’intenzione di adire a vie legali.

Le Federazioni Provinciali Prc-Pdci Messina si chiedono, inoltre, se a dar fastidio al commissario siano state più le parole di Roy Paci e dell’attivista ‘No ponte’, il dissenso alla costruzione della ’cattedrale nel deserto’ o gli applausi scroscianti del pubblico, ogni qual volta si parlava contro la costruzione del ponte o contro una politica fatta dai ‘politicanti’.
Questa presa di posizione estremista, con il silenzio-assenso dell’amministrazione locale è il sintomo dell’aria che si respira a Messina verso le voci dissenzienti e confonde il pagare un artista con il comprare le sue idee. Ennesimo episodio che la dice lunga sul momento difficile che vive ormai da troppo tempo questa città.

Da Musicalnews la notizia qui




Renato Accorinti , come dice lo stesso Roy Paci dopo il discorso dell'attivista messinese, fà parte dei non violenti è non è iscritto a nessun partito politico.
L'unica colpa di Accorinti è di essere un cittadino che ha deciso di farsi sentire, che ha voluto invitare la gente a partecipare in prima persona alla vita politica, non delegando nessuno e scendendo in piazza a manifestare pacificamente, per difendere i propri interessi e gli ideali in cui crede.

mercoledì 26 agosto 2009

Clandestini ricondotti in Libia: l’Onu attacca l’Italia

Continuano i respingimenti nel Canale di Sicilia, 227 immigrati sono stati soccorsi a 35 miglia da Lampedusa e ricondotti a Tripoli con motovedette italiane. L’ONU esprime il suo disaccordo sull’avvenuto:
é una pratica disumana, contraria al principio assoluto e inderogabile della convenzione di Ginevra del ‘51 relatvo al non respingimento e al pieno accesso alle procedure di asilo.

Il ministro dell’Interno Roberto Maroni afferma però che i clandestini non arrivano sul territorio nazionale ma vengono respinti alla frontiera..in mezzo al mare!


Vergogna Italia ti propone: "come un uomo sulla terra"

Il film che racconta agli Italiani cosa si nasconde dietro gli accordi con la Libia. Il film che dà voce alla dignità e al coraggio dei migranti africani.

Una produzione Asinitas in collaborazione con ZaLa



FIRMA LA PETIZIONE
Il respingimento continua senza tregua, nonostante arrivino dalla Libia notizie terribili, ultimamente 20 migranti somali sono stati uccisi a Benghazi.
In migliaia hanno già firmato la petizione che chiede l’avvio di due missioni in Libia, una d’inchiesta e una umanitaria, per tutelare i diritti e le vite di centinaia di donne e uomini.
La raccolta firme continuerà fino a settembre 2009

domenica 5 luglio 2009

MILLS: DI PIETRO, BERLUSCONI SI FACCIA PROCESSARE O SI DIMETTA

''Noi chiediamo che il presidente del consiglio non venga in aula perche' é un'altra berlusconata.

Vada dal giudice e si faccia processare. Si e' fatto un lodo per non farsi processare, noi dell'Idv abbiamo raccolto un milione di firme per cancellare quella porcheria che in uno Stato di diritto non dovrebbe esistere''.

Cosi' Antonio Di Pietro, in un'intervista all'agenzia radiofonca Econews.

Su Berlusconi che riferira' in parlamento, Di Pietro aggiunge: ''La cosa piu' grave e' che la corruzione e' stata fatta per nascondere altri reati che Berlusconi aveva commesso, vale a dire evasione fiscale e costituzione di societa' off-shore all'estero dove aveva fatto delle operazioni illecite. Berlusconi vuole portare la discussione in parlamento per buttarla in politica, e' la solita furbata: non ci puo' essere una sentenza parlamentare che ribalta una sentenza del giudice, solo in appello puo' accadere. Si faccia processare, altrimenti si dimetta, per la dignita' del nostro paese che non puo' permettersi un corruttore al governo. Oggi il rappresentante delle Camere in Inghilterra si e' dimesso per molto meno''.

La maggioranza parla di sentenza politica e Di Pietro replica dicendo: ''Un corruttore in atti giudiziari si chiama Silvio Berlusconi e fa il presidente del consiglio. Non e' certo colpa della magistratura se, applicando la legge, sulla sua strada non ha trovato l'extracomunitario, che se fa un reato deve andare in galera, ma una persona che si e' fatta fare una legge per non farsi processare. Se si butta in politica anche questo si vuole un paese dove non c'é senso di giustizia''.

Da asca.it la notizia qui